Guerrilla marketing e podcast: come farsi sentire

Piccolo budget, grande creatività: c’è possibilità di promuovere il proprio podcast e farlo spiccare in questo infinito mare di storie?
Sembrerebbe di sì. C’è una strategia che, con un po’ di spirito innovativo, può permetterti di distinguerti dalla folla: il guerrilla marketing.
Ma di cosa si tratta? Perché considerarlo nel ventaglio di possibilità per promuovere un podcast? Dai, scopriamolo.

Cos’è il guerrilla marketing, in breve

Il termine guerrilla marketing è apparso per la prima volta nel 1984, contestualmente alla pubblicazione del libro di Jay Conrad Levinson, “Guerrilla Marketing”. Si tratta di un approccio non convenzionale alla promozione pubblicitaria, che sfrutta l’effetto sorpresa e la creatività per attirare l’attenzione. Azioni audaci e inaspettate che spuntano all’improvviso e fanno parlare di sé. Il bello? Spesso sono a basso costo e altissimo impatto, proprio perché puntano sull’ingegno piuttosto che su budget stratosferici.

Campagna marketing in occasione dell’uscita del film It, 2017

Perché usarlo per promuovere un podcast?

L’uso del guerrilla marketing può aiutare a differenziare un contenuto in mezzo a una marea di offerte audio, creando un legame emozionale con il pubblico. I podcast sono intimi, creativi, e parlano a una nicchia che può diventare una community solida. Il guerrilla marketing funziona a meraviglia per questo tipo di contenuto perché:

  • Colpisce emotivamente: è pensato per sorprendere e far parlare, esattamente ciò di cui ha bisogno un podcast per costruire un seguito.
  • È memorabile: un’azione audace può restare impressa e far scattare quella scintilla che spinge qualcuno a dire “Devo assolutamente ascoltarlo!”
  • È condivisibile: installazioni, flash mob, o grafiche creative diventano rapidamente virali sui social, creando un effetto domino di curiosità e UGC (contenuti generati spontaneamente dagli utenti, che amplificano a zero costi la portata della campagna).

Sì al minestrone: le principali tipologie di guerrilla marketing

Il guerrilla marketing si divide in varie tecniche e approcci, ognuno con il suo twist creativo e impattante, che possono essere utilizzati singolarmente o in combinazione tra loro. Tra i principali abbiamo:

  • Ambient marketing: questa tipologia gioca con lo spazio urbano, integrando messaggi pubblicitari nell’ambiente quotidiano per sorprendere e intrattenere. Che sia al chiuso o all’aperto, è un’azione che comunica con l’ambiente che frequentiamo quotidianamente, e cattura la nostra attenzione proprio perché lo stravolge, mostrandoci quello spazio in un modo a cui non siamo abituati.
  • Ambush marketing: questo è il ninja del marketing! Il brand si infila in eventi senza essere sponsor ufficiale, sfruttando la visibilità e rubando la scena senza pagare il biglietto d’ingresso. Perfetto per grandi eventi sportivi o festival.
  • Viral Marketing: la chiave qui è creare contenuti che le persone non solo vogliono vedere, ma vogliono condividere online. Il segreto è trovare il modo migliore per innescare questo tipo di azione: praticamente un’evoluzione del passaparola, ma si distingue da quest’ultimo in quanto intenzione volontaria dei promotori della campagna.
  • Experiential marketing: qui si parla di vere e proprie esperienze. Coinvolgi il tuo pubblico in attività dal vivo, dove possono interagire direttamente con il brand in modo tangibile e indimenticabile.

Qualche caso studio

Vediamo qualche esempio. Online è pieno di casi studio virali (basta cercare “Guerrilla marketing” e le patatine di McDonald’s come strisce pedonali invaderanno il tuo schermo), ma vogliamo sottoporti alcuni casi più recenti e locali.

Wurth Italia “This is the way”

Un interessante caso di ambient marketing arriva da Wurth Italia: in collaborazione con GreenGraffiti®, hanno posizionato degli stencil sui marciapiedi di 80 zone selezionate di Milano, tutte ad alta pedonabilità e visibilità. Lo hanno fatto utilizzando vernici “mangia smog” e in vicinanza ai loro punti vendita, integrandosi perfettamente con lo spazio circostante.

Alfonsino

Bigliettini che sembrano scritti a mano, contenenti inviti e messaggi d’amore, sono stati lasciati sui cruscotti delle auto in varie città. Sotto, un QR code permetteva di scoprire chi si celava dietro all’iniziativa, cioè l’omonimo servizio di consegna. Un colpo al cuore? Sì, ma anche un caso interessante.

Mahmood “Ra Ta Ta”

Ancora carta? Ancora carta, ma anche qualche fiorellino. Per promuovere il suo ultimo singolo, Mahmood ha disseminato (diciamo, il suo team per lui) nelle crepe dei muri di Milano e Roma mazzi di margherite e un bigliettino, con la scritta: “Bastava una margherita per giocare a m’ama non m’ama”, la sua firma e la data di uscita del brano. Romanticone!

Unobravo “Undressed”

Nel maggio 2023 Milano è stata invasa da t-shirt arancioni appese a delle grucce, che riportavano alcune frasi dal mondo della salute mentale e dei pregiudizi sui percorsi di cura. Solo dopo si è scoperto che dietro la campagna si celava Unobravo, servizio di consulenza psicologica online.

Guerrilla marketing e podcast: si può fare?

In Italia, i casi di guerrilla marketing per promuovere podcast sono ancora pochi, ma questo non significa che non ci sia spazio per sperimentare. Anzi, con un po’ di creatività, è possibile catturare l’attenzione e far parlare di sé in modo organico, coinvolgendo le persone con contenuti fuori dall’ordinario.

Un esempio simpatico però ci arriva da fuori: il podcast horror-comedy “A Scottish Podcast” ha lasciato in giro per dei pub inglesi dei sottobicchieri da birra, che riportavano da un lato il nome e logo del podcast, dall’altro delle pessime recensioni dello stesso. Un modo economico e in linea con lo spirito e il tono di voce del podcast per farsi conoscere.

Campagna marketing per A Scottish Podcast

 

Alcune cose da tenere a mente mentre costruisci il tuo progetto di guerrilla marketing:

  • Non dimenticare il tuo obiettivo: è l’ascolto del podcast? Allora facilitalo. Inserisci un QR code diretto al podcast oppure rendi memorabile il suo nome e le piattaforme dove è possibile ascoltarlo.
  • Sfrutta l’elemento sorpresa: fai in modo che il tuo pubblico non si aspetti ciò che stai per fare. Catturali con qualcosa di davvero inusuale e memorabile.
  • Punta sul locale: il guerrilla marketing funziona meglio se è contestualizzato. Utilizza spazi e temi che siano familiari alla tua audience, ma dai loro un twist.
  • Tieni a mente i tuoi valori: non rinunciare a ciò in cui credi per un pizzico di visibilità.
  • Ascolta i feedback del pubblico: conversazioni online, video, commenti. Conosci davvero chi ti ascolta? Se lo conosci, lo sorprendi.

 

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