Negli ultimi anni il podcasting è stato protagonista di un’incredibile crescita. Tutti hanno un podcast, giornalisti affermati e non, esperti di qualunque settore, persone dello spettacolo e persone comuni. Anche i nostri vicini di casa e gli amici del calcetto molto probabilmente hanno un podcast. E se non ce l’hanno, di certo ne ascoltano uno o più di uno, perché il podcast è diventato una delle forme di intrattenimento e informazione più popolare nella quotidianità della maggior parte degli utenti attivi della rete.
I risultati della Digital Audio Survey 2023 (Ipsos) parlano di un format destinato a restare, con ascoltatori in costante aumento. Sono infatti 11,9 milioni le persone che ascoltano podcast in Italia, vanno dai 16 ai 60 anni, sono tendenzialmente istruite e con professioni elevate.
Tra gli ascoltatori si registra un 54% di uomini e un 46% di donne (Ipsos, Digital Audio Survey, 2022). Questo dato apre interessanti spiragli di riflessione sul ruolo e sulla voce delle donne all’interno del mondo dei contenuti audio. Infatti se da un lato abbiamo una platea di ascoltatrici piuttosto numerosa, dall’altro, secondo la ricerca condotta da Sounds Profitable in collaborazione con Edison Research, The Creators, solo il 29% dei creatori di podcast è donna.
Dove sono le voci delle donne?
Per provare a rispondere a questa domanda partiamo da un altro dato, non strettamente collegato all’ambito podcast ma sicuramente significativo: negli ultimi dieci anni i casi di harassment digitale nei confronti delle donne sono aumentati, passando da un’incidenza del 15% al 25% (Pew Research Centre, The State of Online Harassment, 2021).
Non stupisce dunque che siano molte le donne che scelgano di non esporsi, di non mettersi in gioco e di rimanere in silenzio. Non tutte per fortuna!
Parte del problema e parte della risposta alla domanda iniziale riguarda anche il digital gender gap, che lo scorso anno, in Italia, si è guadagnato un allarme Onu. Il divario digitale è infatti una delle forme su cui si declina la disuguaglianza di genere.
Le donne hanno meno accesso alle tecnologie e a internet e questa povertà digitale affonda le radici nel profondo della nostra società e nel suo modello culturale patriarcale. Se guardiamo indietro, nemmeno troppo per la verità, ci accorgiamo che le donne sono state descritte sempre come subalterne all’uomo. Segretarie, assistenti o figure di supporto, mentre gli uomini sono visti come leader, manager e professionisti di alto livello.
Questo divario nei ruoli perpetua l’idea che le donne siano meno capaci o competenti degli uomini ma, indovinate un po’, non è vero. Sono credenze maschiliste e infondate, frutto di secoli di disuguaglianza di genere radicata nelle strutture sociali, culturali ed economiche.
Nella moderna società patriarcale le cose stanno lentamente cambiando. E se è vero che al momento oltre il 70% dei contenuti disponibili sono realizzati da uomini o persone che non si identificano come donne, è vero anche che alcune voci femminili in ambito podcast sono tra le cose più interessanti in circolazione.
Qualche esempio?
1. Rumore. Il caso di Federico Aldrovandi
di Francesca Zanni
È un podcast in sei puntate uscite nel 2022, ha giustamente vinto dei premi perché è un racconto fatto bene, curato, misurato e che ripercorre tutta la vicenda di quella tremenda ingiustizia di cui non sappiamo ancora la verità. Consigliatissimo.
2. Polvere. Il caso Marta Russo
di Chiara Lalli e Cecilia Sala
A ventitré anni di distanza questo podcast ricostruisce le indagini e il processo dell’omicidio di Marta Russo avvenuto nel 1997 ed è, a nostro parere, uno dei podcast crime italiani più interessanti.
3. Unladylike
di Cristen Conger
La sigla è super orecchiabile, l’host forse starebbe simpatica persino alle nonne più tradizionaliste e poi consigli femministi, interviste e chiacchiere.
Il podcast è in inglese, ma se questo non vi preoccupa provatelo.
4. Amare parole
di Vera Gheno
L’appuntamento della domenica con le parole e le riflessioni sui cambiamenti della lingua, a partire da fatti di cronaca, notizie e vita quotidiana. Amare parole è un appuntamento imperdibile. Non c’è mai un secondo di troppo, un format davvero riuscito.
5. Sigmund
di Daniela Collu
Affronta argomenti legati alla psicologia in modo accessibile e informativo perché di salute mentale più se ne parla e meglio è. Basta fare una passeggiata in una qualunque città italiana per trovare persone che sbroccano, che accampano scuse per litigare o che affrontano qualche disagio.
Tutti dovremmo poter andare dallo psicologo, tutti dovremmo potercelo permettere.
6. Morgana
di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri
Il podcast che racconta le donne fuori dagli schemi e lontane dagli stereotipi.
Un podcast può fare milioni di ascolti o essere ascoltato solo dai parenti, può finire con l’ultima puntata o non finire mai, tanto è l’impatto culturale che ha. Questo podcast è l’esempio perfetto di tutte le corde che un podcast può far vibrare. Viva le Morgane!
7. Palinsesto femminista
di Irene Facheris
Se ti interessano temi femministi probabilmente avrai già ascoltato un podcast di Irene Facheris, se invece non sai chi è, questo lo puoi ascoltare gratuitamente ed è un buon punto di partenza. Gli episodi sono nati come live di Instagram: ospiti e interviste interessanti. Un’ora di chiacchiere che per chi non ascolta niente sotto 40 minuti è una boccata di ossigeno.
8. Elisa True Crime
di Elisa De Marco
È stato il podcast più ascoltato nel 2023, è sempre in cima alle classifiche e se chiedi ad uno studente universitario (specialmente di genere femminile) quale podcast ascolta o ha provato ad ascoltare almeno una volta, quasi sicuramente, dopo Indagini, ti dirà Elisa True Crime (il nostro campione non supera le dieci persone ma si accettano scommesse).
9. The Essential
di Mia Ceran
Alzi la mano chi non inizia la giornata con la voce di questa giornalista.
Può un podcast giornaliero di news farti compagnia anche mentre parla di notizie terribili?
The Essential può e noi ci facciamo colazione tutti i giorni ed è decisamente parte della nostra routine.